30 Marzo 2016

Area Popolare presenta il DDL per il ponte sullo stretto

di Mose’ Alise

Questo pomeriggio il capogruppo di Area Popolare alla Camera dei Deputati, Maurizio Lupi, ha indetto una conferenza stampa per riproporre, tramite un DDL specifico, la realizzazione del Ponte sullo Stretto, un’opera infrastrutturale strategica tanto importante, quanto indispensabile per l’economia italiana e in particolare del Meridione.

Alla conferenza stampa ha parteciato, oltre allo stesso Lupi, il leader di AP e ministro dell’Interno Angelino Alfano, il sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Simona Vicari, il capogruppo al Senato Renato Schifani e i deputati Garofalo, Minardo e Scopelliti.

Un intervento come sempre deciso quello del ministro Alfano che commenta: “a Renzi noi chiediamo di infrangere un altro tabù della vecchia sinistra, perché da soli non abbiamo la maggioranza per realizzare il Ponte sullo stretto. Non voglio più sentire quelli che hanno il problema della rotta dei delfini o degli uccelli, con tanti ragazzi disoccupati che se ne vanno dalla Sicilia – e continua – nel mondo sono stati fatti ponti di tutte le dimensioni senza lo stucchevole dibattuto ideologico che si è fatto da noi su un’opera pubblica razionale, utile, finanziata da privati, con imprese del nord che investiranno al sud. Un’opera che unisce l’Italia.
Non possiamo immaginare un serio programma di infrastrutturazione per il paese che non preveda il Ponte. Renzi ha detto che vuole fare questa opera, si compiano le incompiute e poi si avvii la più grande delle incompiute: il Ponte sullo stretto”.

Anche il sottosegretario Vicari, condividendo le parole di Alfano, aggiunge: “non ci sono piu’ alibi e scuse per non poter andare avanti, l’essere collegati alla terraferma per noi che viviamo in Sicilia e’ un fatto indispensabile.
La proposta di legge di Ap sul Ponte sullo Stretto si inserisce nella serie di storiche battaglie di centrodestra che in questa legislatura siamo riusciti a vincere.
Sostenere, come fanno alcuni che un collegamento stabile tra la Sicilia e la terraferma non porti alcun vantaggio a livello economico e sociale è semplicemente negare l’evidenza”.

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