12 Febbraio 2014

Con la crisi boom di street-food

E’ boom per il cibo da strada o ‘street food’, forma di ristorazione low cost che è piaciuta a chiunque è in cerca di contenere le spese tanto che quasi 3 italiani su 4 (il 73%) ha acquistato su chioschetti e van a bordo strada.

Dagli hot dog, alle piadine, alle fritture, quello dello street-food stima Coldiretti, è un fenomeno che ha contagiato 35 milioni di italiani perché concilia l’esigenza del risparmio con la scoperta del territorio e dei suoi prodotti tipici.

Degli amanti del cibo di strada però soltanto il 25% preferisce i cibi entici come il kebab, mentre il restante 75% rimane fedele alla soluzione low-cost dei sapori nostrani.

L ‘Italia con le sue numerosissime golosità gastronomiche vanta una tradizione millenaria nel cibo da strada.
Quanto alle specialità take a way del made in Italy, c’è solo l’imbarazzo della scelta: dagli arancini siciliani, alla piadina romagnola, le olive ascolane, i filetti di baccalà romano, gli arrosticini abruzzesi, la polenta fritta veneta, le focacce liguri, il pesce fritto e i immancabili panini ripieni con le tipiche farciture locali, senza dimenticare l’immancabile porchetta. Non mancano le novità con la crescente offerta di prodotti salutistici come la frutta presentata in tutte le diverse forme, dai frullati ai pezzettoni, insieme alla classica fetta d’anguria.

Si parla tanto dell’america, ma si può concretamente dire che la culla dello street-food è l’Italia!

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