19 Febbraio 2013

Gli alimenti di origine animale nella cultura ebraica

Per gli alimenti di origine animale vi sono rigide regole, riconducibili a principi base, citati nella Torah e derivanti dall’esegesi. Queste regole classificano gli animali in leciti, puri (destinati al consumo umano: kasher) e non leciti, impuri.

Gli animali per essere leciti,devono essere ruminanti e avere lo zoccolo “spaccato” (fesso) e pinne e squame, nel caso degli animale acquatici.

Sono quindi considerati puri, in linea di massima, bovini, ovini e cervidi, mentre non lo sono gli equidi, suini, conigli e tutti i rettili, anche se con zampe.

L’animale kasher, non può essere sparato da un cacciatore o stordito, poiché in questi modi l’animale verrebbe danneggiato, invalidando così la shechitah, e rendendo la carne treifa (non-casher).

La differenza sostanziale è nella conformazione fisica tra animali puri, la cui consumazione alimentare è permessa dalla Torah, e quelli impuri. Gli animali permessi, sono tali perché presentano il flusso sanguigno nell’arteria vertebrale che raggiunge il flusso frontale della carotide, come in bovini e tori, ovini. Negli animali, la cui consumazione invece è vietata dalla Torah, il sangue scorre dall’arteria vertebrale direttamente al cervello, come nel maiale, nel cavallo).

di Mosè Alise

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