10 Aprile 2013

Intervista a Cesare Foà, titolare dell’agenzia di viaggi Fancy tour

Cosa ne pensa del turismo di oggi?

Il turismo oggi è in grossa crisi rispetto al turismo originale, ma allo stesso tempo in grossa ripresa grazie alla low cost. Il viaggio è un’emozione per ognuno di noi laddove ci sono collegamenti diretti. Quello che vince nel prenotare in agenzia rispetto ad internet è offrire un servizio che abbia caratteristiche uniche e in aspettativa con la richiesta del cliente. Il cliente viene attratto da una località per due motivi: il primo è il prezzo contenuto e il secondo è l’attrattiva al luogo da visitare, che sia un evento, una manifestazione o altro. Prima, questa prenotazione si effettuava con largo anticipo, quindi era possibile avere un calendario in largo anticipo; ora la gente tende a prenotare con un anticipo di circa quattro mesi, sia per risparmiare sui vettori, sia per risparmiare sulle tariffe alberghiere. Oggi lo sviluppo del turismo avviene sia attraverso eventi privati che pubblici. Un esempio di evento privato può essere un concerto di Bruce Springsteen che porterà a Napoli circa trentamila persone, mentre un esempio di evento pubblico è l’America’s cup.

Crede che siano stati fatti errori in passato? Se si, quali?

Gli errori che vengono fatti dai privati è aspettare le istituzioni, nelle decisioni. Invece per quanto riguarda il pubblico, da sempre, gli eventi vengono organizzati almeno con un anno di anticipo, dando un supporto promozionale all’evento stesso. Per l’America’s Cup 2012 i contratti di vendita dei servizi sono stati firmati sette giorni prima dell’inizio delle regate. Per esempio i soldi delle promozioni possono essere presi, per legge, dalla tassa di soggiorno che i singoli comuni hanno pagato ai turisti, ed è importante per non spendere i soldi pubblici.Noi confidiamo nei soldi pubblici ma solo per svolgere il loro compito: fare promozione , nessuno vuole un aiuto ma che le istituzioni facciano il loro lavoro si. Oggi per esempio ci si aspetta molto da America’s Cup ma che non porta nessun risultato, mentre si potrebbero fare altre iniziative che attraggono tutisti. Soprattutto non bisogna puntare, come invece fanno molti, con il turismo crocieristico.

Come pensa si risolleverà il mercato del turismo?

Il mercato del turismo avrà un evolversi nel sistema turistico, cosa che del resto è sempre avvenuta. Molte agenzie tradizionali scompariranno e resteranno solo quelle che saranno capaci di creare domanda; una domanda completamente diversa che può essere identificata in bacini di utenza con caratteristiche particolari. Un esempio possono essere le crociere che negli ultimi anni sono passate da ottomila presenza invernali a settimana a circa ventiquattromila , poiché le compagnie crocieristiche hanno modificato le tariffe, abbassando i prezzi; ciò a permesso a molte persone di avere un servizio extralusso in un prezzo contenuto. Oggi, ad esempio, per una famiglia di quattro persone è piu’ economico fare una crociera nel Mediterraneo, in determinati periodi dell’anno, che soggiornare un week end in una capitale europea come Londra. Lo stesso capita in Italia , soggiornare in Grecia o in Spagna costa la metà e quindi perché venire in Italia a fare le vacanze ?

Cosa ne pensa del marchio Kosher?

Noi abbiamo puntato molto, tra le tante attività sul marchio Kosher. Questo marchio non solo nel turismo ma anche nelle attività gastronomiche è un marchio di qualità pertanto noi stiamo puntando sugli alberghi e sui servizi turistici che possono soddisfare le richieste dei clienti kosher. Il turismo kosher non riguarda solo gli ebrei ortodossi, ma in molti casi è un marchio che gli ebrei non ortodossi utilizzano per avere la garanzia dei prodotti offerti. Con  molta soddisfazione posso dire che ci sarà qui a Napoli il primo ristorante Kosher del Mediterraneo, su base individuale, che è Villa Caracciolo. Inoltre stiamo collaborando con molti imprenditori a creare business attorno a questo marchio, creando cosi anche alberghi kosher.

di Federica Caravante