20 Novembre 2012

La guerra combattuta a colpi di “mi piace”

Ormai anche la guerra è diventata social. Il futuro dei conflitti che si sviluppano in ogni angolo del mondo passa attraverso i social network, che già da qualche tempo sono diventati dei veri e propri strumenti bellici dai quali si può ricavare qualsiasi informazione si voglia.
Recente è il caso dell’esercito Israeliano che ha tweetato in diretta il primo attacco alle basi di Hamas.
Da strumento di amplificazione, i social-network per le forze armate stanno iniziando ad assumere un nuovo ruolo. Stanno diventando una fonte preziosissima di informazioni, che nelle mani giuste possono diventare armi fatali.  Analisi dei tweet o degli status su Facebook per ricavare informazioni di vario tipo: localizzazione geografica, temi discussi, collegamenti con altri utenti; Elaborazione delle informazioni ottenute e pianificazione di azioni volte a contrastare o ad anticipare le mosse degli avversari.
Questo sta già accadendo, proprio ora.
Il progetto a firma del dipartimento della Difesa Americano, denominato Dynamic Twitter Network Analysis (DTNA) fa proprio tutto questo. I soggetti delegati a questo compito, monitorizzano, H24 gli utenti dei paesi caldi come Iran, Siria, Corea del Nord alla ricerca delle connessioni e delle informazioni utili al loro scopo.
Secondo la CIA tutto questo ha prodotto un risparmio notevole sia in termini operativi che in termini economici, tutto ciò che una volta aveva bisogno di un accurata e rischiosa operazione di spionaggio sul campo oggi la possono ottenere con un semplice pc connesso alla rete.
Oggi quindi il bellico diventa intelligente, si sfruttano i social ma alla fine, come tutte le guerre, si contano i morti !!!!

Mike