21 Aprile 2013

La Macellazione rituale ebraica: le fasi

La Shehiyah: Una pausa di esitazione durante l’incisione, anche di un solo momento, rende non casher la carne dell’animale. Il coltello deve essere mosso in una scansione ininterrotta.

La Derasah: Il coltello deve tagliare lungo la gola con mozioni oscillanti (avanti e indietro), e non premendo o intaccando. Qualsiasi pressione eccessiva rende non casher l’ animale . Derasah è quell’azione proibita che avviene quando lo shochet spinge il coltello nella gola dell’animale e affetta invece di tagliare scorrendo, oppure posiziona l’animale impropriamente, in modo da causare alla testa di premere contro la lama mentre muore, o lo shochet deve pressare il coltello sulla gola contro la forza di gravità.

La Haladah: Il coltello deve essere passato sulla gola in modo che sia visibile mentre si esegue la shechitah. Non deve trafiggere il collo o essere coperto da pelliccia, pelle, o piume nel caso di un uccello. La Haladah si verifica quando lo Shochet accidentalmente tagli la gola dell’animale così profondamente che l’intera larghezza del coltello scompare nella ferita, oppure utilizzi un coltello che è troppo corto cosicché l’estremità scompare nella ferita, o se un corpo estraneo cade sul coltello e quindi lo Shochet perde di vista l’incisione.

La Hagramah: I limiti nei quali il coltello può tagliare partono dall’anello largo della trachea fino alla cima del lobo superiore del polmone quando è in inspirazione, e corrisponde alla lunghezza della faringe. La macellazione sopra o sotto tali limiti rende la carne non-casher.

L’Iqqur: Se l’esofago o la trachea vengono lacerati durante l’incisione di shechitah, tutta la carcassa diviene non-casher e non può essere consumata da ebrei.

Successivamente sarà effettuata un’ispezione post-mortem, dove saranno esaminati gli organi interni dell’animale e controllare che non ci siano difetti o tracce di malattia che lo rendano impuro: questa operazione si chiama “bediqat,” o controllo.

di Mosè Alise

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