4 Gennaio 2013

Non l’anno dei Maya, ma l’anno della ricerca.

Si, alla fine la data che tutti aspettavano è passata senza nessuna particolare conseguenza apocalittica.

I Maya ci hanno derisi?

Forse  è solo un problema di interpretazione! Alla fine poco importa.

Così, non avendo più il motivo portante per identificare questo anno ormai concluso, ci tocca guardare un po’ in giro per eleggere nuovi miti.

Personalmente questo potrebbe essere ricordato come uno degli anni più importanti per la ricerca, l’intuizione e l’ingegno, forse addirittura quello più importante.

Per un’utopia che in pochi comprendono.

Questo intero anno è tutto concentrato negli occhi commossi di un anziano signore di nome Peter Higgs.

Per questo signore (uno dei più illustri fisici del nostro tempo) questo è stato l’anno del riscatto. Più di quaranta anni fa, una geniale intuizione lo aveva portato a formulare una ipotesi che andava contro la visione del mondo fino ad allora conosciuta ed accettata. Quella ipotesi lo avrebbe portato ad una lunga vita di studio, di referaggi, di scetticismi. Ebbene, grazi agli sforzi di altri illustri fisici che credevano nella visione di Higgs, la teoria accolta con scetticismo è stata, nel corso di questo anno, definitivamente confermata.

Il risultato è stato il crollo di un clichè imposto da una “forma mentis” chiusa ed incanalata in un’unica strada.

Così, una vita di rinunce in nome di qualcosa in cui nessuno credeva è stata premiata dal plauso dell’intera comunità scientifica che, dopo quasi mezzo secolo, si è inchinata davanti al genio di questo signore commosso, il cui sguardo sembrava dire “Alla fine avevo ragione davvero!”.

Si perché il primo a mettersi in discussione sempre, in ogni momento, a valutare tutte le possibili opzioni che possono smontare una teoria, è proprio chi se la fa venire in mente!

In pochi capiscono quello che si prova quando si vive di questo lavoro. Nessun punto di riferimento, nessuna certezza, ma solo la voglia inesauribile di continuare, mettendo da parte ogni sfumatura della propria vita, compresi gli affetti. È una vita di sacrifici quasi sempre non ripagati. Ma chi sceglie questa vita, questi sacrifici spesso neanche li sente.

Così, la commozione di Higgs in qualche modo è stata condivisa da tanti, riuscendo anche solo per un attimo a riaccendere la voglia di continuare in tutti quelli che credono in questa vita.