Nuovi studi per combattere l’antibioticoresistenza

Un recente studio, realizzato da EMA, ECDC e EFSA, su richiesta della Commissione Europea, ha analizzato una serie di disponibili con lo scopo di rafforzare la sorveglianza coordinata in umana  e in veterinaria, sull’utilizzo di antimicrobici e sullo sviluppo di resistenze agli antibiotici.

Il documento servirà all’Unione e agli Stati Membri a mettere a fuoco le strategie di prevenzione e di contrasto del fenomeno, monitorando le decisioni che permettano di mantenere gli antimicrobici efficaci per le generazioni future.

Dai dati risulta che l’Italia è un forte consumatore di antimicrobici, rispetto alla media europea, ne usa il 43,9% in più per l’uomo e il 136,8% in più per gli animali.
Sia nell’uomo che negli animali, sono emerse per esempio associazioni tra il consumo degli antimicrobici e la comparsa di antibiotico-resistenza in alcuni batteri patogeni per l’uomo come Escherichia coli, oppure è stata riscontrata una correlazione tra consumo di tetracicline e comparsa di resistenza a Salmonella.
L’ Italia infatti, consuma cefalosporine di 3ª e 4ª generazione sull’uomo più degli altri paesi europei e, dopo la Francia, è il Paese che ha un maggiore consumo di antibiotici nell’uomo, portando il nostro Paese al secondo posto nella classifica dei consumi.
di Mosè Alise
TAGS:
Non ci sono commenti.