5 Maggio 2020

UN NUOVO “AMMORTIZZATORE” AL PASSO CON LA FASE 2

Le varie misure di cassa integrazione che il Governo ha messo in atto per fronteggiare la fase uno della pandemia sono stati strumenti utili principalmente nella fase di inattività delle imprese. La loro applicazione, seppur con procedure burocraticamente complesse e ritardi nei pagamenti in linea teorica, è utile ad evitare la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Si tratta di strumenti di “politica passiva”, pertanto non si addicono di certo alla fase due, in cui l’obiettivo è quello di accompagnare le imprese alla ripresa, soprattutto a quella economica.

Tra pochi giorni le attività commerciali e quelle del settore food and beverage potranno riaprire con orario ordinario. Tale riapertura purtroppo non coinciderà con quella economia che avrà bisogno di tempi più lunghi causando una seria e preoccupante difficoltà ad ogni impresa nel garantire la stessa condizione “pre-emergenza Covid-19″ ai propri collaboratori.

Proprio per questi motivi, il Governo dovrebbe mettere in atto nuovi strumenti che siamo idonei a supportare le imprese al pagamento delle retribuzioni e dei relativi contributi previdenziali.

Occorrerebbe una nuova misura che ridistribuisca il costo del personale dipendente, dove lo Stato eroghi almeno il 50% della retribuzione e degli oneri tramite pagamento diretto al lavoratore o sotto forma di credito d’imposta alle imprese in maniera immediata, e il 50% venga erogato dal datore di lavoro; almeno per il periodo di tempo legato alla seconda fase dell’emergenza in modo da accompagnare le imprese verso una ripresa più rapida e solida.

Tale iniziativa permetterebbe ai lavoratori di poter riprendere il proprio lavoro negli stessi orari e quindi alle stesse condizioni economiche precedenti alla pandemia e ai datori di lavoro di ottemperare ai propri obblighi continuando a fare impresa in un momento in cui i costi da sostenere sono di gran lunga inadeguati al flusso economico, in modo da evitare il rischio di chiusura di tante attività e perdita di posti di lavoro.

CDL Riccardo Trimarco
Presidente Associazione giovani Consulenti del Lavoro di Napoli

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