16 Agosto 2015

Viminale: la tradizionale riunione di ferragosto del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica

Sabato 15 agosto 2015, il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha tenuto al Viminale la tradizionale conferenza stampa di Ferragosto che presenta i dati relativi ai primi sette mesi del 2015.
All’incontro erano presenti i tre capi delle forze dell’ordine, Pansa per la Polizia, Del Sette per l’Arma dei Carabinieri, Capolupo per la Gdf e sono stati toccati vari punti fondamentali riguardanti i recenti fatti accaduti in Italia, dal fenomeno dell’immigrazione alla lotta contro la criminalità organizzata.

Tra i primi dati importanti forniti dal Viminale, troviamo il calo del totale dei delitti commessi nei primi sette mesi dell’anno, nello specifico il calo è del 13 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2014.

Altri dati rilevanti, riguardano il calo degli sbarchi degli immigrati: dai 104.225 registrati nel periodo che va dal 1 gennaio 2014 al Ferragosto 2014 si è passati ai 103.226 dell’analogo arco temporale del 2015 e ammontano a 89.083 le presenze di immigrati nel nostro sistema di accoglienza.

Di seguito le parole del ministro Angelino Alfano:

“L’Italia sta pagando due volte il conto alla comunità internazionale, molto attiva nel far cadere il regime di Gheddafi. Ma inerte nell’affrontare le conseguenze del vuoto di potere che s’è creato in Libia.

Il mondo – ha detto – non può attendere la soluzione della crisi libica, un vulcano acceso difronte all’Italia. O l’Unione Europea è in grado di risolvere questione libica o la tragedia di oggi non sarà l’ultima”.

E in merito al tema dell’immigrazione, che aumenta il rischio terrorismo, il ministro aggiunge:

“Abbiamo da tempo avviato un’azione di prevenzione che, grazie al contributo dell’intelligence (Aisi e Aise) sta dando i suoi frutti. Ma abbiamo anche realizzato una strategia di contrasto culturale: separare chi prega da chi spara.

Sappiamo che i terroristi hanno preso in ostaggio un dio in nome del quale sequestrano, sparano, uccidono e seminano il terrore. Ebbene, noi chiediamo alle comunità islamiche di prendere nettamente e ufficialmente le distanze dai fondamentalisti.

La nostra Costituzione – aggiunge – contempla la libertà di culto, a patto che si rispettino le regole. Sarebbe da stupidi regalare un miliardo di islamici all’alleanza con i terroristi, considerandoli tutti fiancheggiatori. A proposito di possibili attentati, nessuno Paese è a rischio zero. Noi, in particolare, siamo esposti alla minaccia, ma l’Italia ha la sua storia, e fa parte della coalizione che dopo l’11 Settembre combatte i terroristi con lo stivale sul terreno. Oggi non abbiamo segnali specifici di una minaccia concreta”.

Usando le parole pronunciate dal ministro Alfano, possiamo confermare, dati alla mano, che “l’Italia è un posto sicuro nel quale vivere”.

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