La Campania presenta uno dei tassi più elevati di NEET (acronimo Not in Education, Employment or Training) (giovani tra i 16 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono in formazione) in Italia. Secondo i dati più recenti, la percentuale di NEET nella regione varia tra il 33% e il 40%, a seconda delle fonti e delle fasce di età considerate. Ad esempio, un rapporto del 2024 indica che il 40% dei giovani tra i 18 e i 29 anni in Campania è inattivo.
Questa situazione è particolarmente preoccupante, considerando che la media nazionale italiana si attesta intorno al 23%, mentre la media europea è di circa il 13%. Nel contesto del Mezzogiorno, la Campania si colloca tra le regioni con la più alta incidenza di NEET, insieme a Sicilia e Calabria .
Le cause di questo fenomeno sono molteplici e includono la carenza di opportunità lavorative, la dispersione scolastica e la mancanza di motivazione tra i giovani. Inoltre, le disuguaglianze di genere sono evidenti, con una prevalenza di donne tra i NEET, spesso anche madri inattive.
In risposta a questa situazione, sono stati attivati programmi come il PON Inclusione e il programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori), che offrono formazione, tirocini e supporto all’inserimento lavorativo per i giovani NEET. Tuttavia, è fondamentale un impegno coordinato tra istituzioni, Its Acadamy, Scuole, Università e Imprese per affrontare efficacemente questo fenomeno e garantire un futuro migliore ai giovani campani.
Sondaggio tra i giovani
Ci sono diverse ragioni per cui molti giovani NEET in Campania non si iscrivono ai centri per l’impiego o non partecipano ai corsi di formazione gratuiti, nonostante queste opportunità possano rappresentare una via d’uscita dalla condizione di disoccupazione. Alcuni dei fattori principali includono:
Poca conoscenza delle opportunità: Non tutti i giovani sono sufficientemente informati riguardo le opportunità offerte dai centri per l’impiego o dai programmi di formazione. A volte manca una comunicazione adeguata e accessibile, che raggiunga effettivamente i NEET, soprattutto quelli più lontani da circuiti istituzionali.
Problemi di accessibilità e mobilità: Molti giovani, specialmente quelli che vivono in aree rurali o periferiche, potrebbero incontrare difficoltà pratiche nell’accesso a corsi di formazione o centri per l’impiego, come la distanza, la mancanza di mezzi di trasporto o gli orari poco compatibili con le loro necessità quotidiane.
Disincentivazione psicologica: I giovani che da tempo sono fuori dal circuito scolastico e lavorativo possono trovarsi in una condizione di demotivazione o frustrazione. Il lungo periodo di inattività può ridurre la loro fiducia nelle proprie capacità, rendendo difficile intraprendere anche un percorso di formazione che percepiscono come difficile o troppo lontano dalle loro reali possibilità.
Percezione di opportunità limitate: In molti casi, i NEET percepiscono i corsi di formazione come poco rilevanti o poco legati al mercato del lavoro reale. Se non vedono una connessione diretta tra la formazione offerta e un’occupazione concreta, potrebbero essere poco motivati a parteciparvi.
Difficoltà economiche: Sebbene molti corsi di formazione siano gratuiti, alcuni possono comportare costi indiretti (come il trasporto, materiale didattico o opportunità lavorative che vengono perse mentre si è impegnati in un corso). In situazioni economiche difficili, i giovani potrebbero preferire dedicarsi a lavori occasionali piuttosto che a percorsi formativi che percepiscono come incerti.
Barriere sociali e culturali: In alcune famiglie, specialmente nelle aree più svantaggiate, potrebbe esserci una mancanza di sostegno per intraprendere un percorso di formazione o per iscriversi a un centro per l’impiego. A volte prevalgono aspettative sociali o familiari che spingono i giovani verso altri percorsi, come l’ingresso precoce nel mercato del lavoro informale o la continuità nelle dinamiche familiari piuttosto che l’istruzione.
Esclusione sociale o stigmatizzazione: I giovani che sono da lungo tempo fuori dal sistema educativo o lavorativo possono sentirsi emarginati o stigmatizzati. L’iscrizione a centri di formazione o per l’impiego può essere vista come un’ammissione di “fallimento” in un contesto sociale che premia i successi educativi e professionali. Questo può portare a una resistenza a cercare aiuto.
Affrontare queste difficoltà richiede un approccio integrato che consideri non solo la formazione e l’orientamento, ma anche il supporto psicologico, la comunicazione efficace delle opportunità, la personalizzazione dei percorsi formativi e una maggiore collaborazione tra istituzioni, Its Academy, Scuole e aziende per garantire che i giovani vedano nella formazione una reale opportunità.
Abbiamo chiesto un parere al Presidente della Fondazione Its Academy Bact Aniello Di Vuolo di come avviare a soluzione la crescente tematica dei giovani NEET.
“I giovani NEET rappresentano una delle sfide più grandi per la nostra società e la nostra economia. In Campania, e in molte altre regioni, ci sono tantissimi ragazzi che non riescono a trovare il giusto percorso di formazione o lavoro. È nostro dovere, come istituzioni e come attori del mondo dell’istruzione, lavorare insieme per offrire loro nuove opportunità. Gli ITS, come l’Academy BACT, sono una risposta concreta a questa problematica: programmi formativi altamente specializzati che li preparano a entrare nel mondo del lavoro con competenze reali e richieste dal mercato, anche come il recente D.L. del Ministero della Pubblica Amministrazione ( Dalle assunzioni alle risorse, cosa prevede il decreto sulla Pubblica amministrazione – Notizie – Ansa.it) tra le novità anche la misura che consente a Regioni, Province, Città Metropolitane ed Enti locali di assumere, con contratto a tempo determinato, diplomati provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy), in qualità di funzionari. della pubblica amministrazione che riserva una percentuale di assunzione di diplomati ITS nelle amministrazioni pubbliche. Ma non basta: è essenziale che coinvolgiamo anche le aziende, che devono dare un segnale di apertura, offrendo tirocini, formazione sul campo e opportunità di assunzione. Solo attraverso una collaborazione stretta tra istituzioni, ITS Academy, scuole e imprese possiamo dare a questi giovani la possibilità di riscoprire il loro valore e costruire un futuro più prospero per tutti.”