di Nicola Montesano
Da ottobre a dicembre 2024, in base alle analisi del traffico su strade Anas, nessuna variazione del Pil rispetto al trimestre precedente. Positivo il flusso dei mezzi pesanti rispetto al 2023
Si riparte con un nuovo anno e con nuovi viaggi sulle nostre strade, tra prospettive future e bilanci sul 2024.
Nell’anno appena trascorso il traffico sulle strade italiane è stato segnato da un incremento generale della mobilità, ma anche dall’introduzione di politiche per cercare di rendere più sostenibile il sistema di trasporto del Paese. Sebbene siano emerse sfide, come l’aumento del traffico nelle città metropolitane e lungo le principali arterie autostradali, le iniziative verso una maggiore sostenibilità e l’adozione di tecnologie avanzate hanno rappresentato passi positivi verso una gestione più intelligente e meno inquinante del traffico veicolare.
Come ogni anno, il traffico stradale ha subito forti variazioni stagionali, con un aumento significativo durante l’estate, le festività natalizie ed anche nei periodi dei “ponti” che ormai da tempo rappresentano occasioni di fuga dalle città e sono caratterizzati da brevi spostamenti degli italiani. Le autostrade principali, le località turistiche e le zone costiere sono state particolarmente congestionate e le città storiche e le località turistiche hanno sperimentato un aumento del traffico turistico, non solo da parte di visitatori italiani, ma anche da turisti stranieri.
Sono tutti aspetti che favoriscono un forte movimento economico, caratterizzato anche dalla circolazione dei mezzi pesanti per il trasporto merci.
A tal proposito analizzando in dettaglio i dati relativi al traffico dei mezzi pesanti, durante tutto il 2024 si nota l’andamento altalenante, registrando un saldo positivo rispetto al 2023, anche se con flussi di circolazione inferiori rispetto all’anno precedente.
Si ricorda sempre che il lavoro sul traffico delle strade Anas analizza l’andamento del valore del PIL in relazione alle variazioni del traffico veicolare, considerando questo ultimo un indicatore indiretto della produttività del Paese. Mentre lo stato di benessere economico del Paese è stato valutato in base al PIL, l’analisi dell’Indice di Mobilità Rilevata (IMR) ha consentito, in tempo reale, di esprimere l’incremento o il decremento del transito dei mezzi pesanti per lo spostamento delle merci.
In base ai Conti Economici Trimestrali del III trimestre 2024 pubblicati dall’ISTAT lo scorso 2 dicembre, si rileva che il PIL, nel III trimestre, sia nullo rispetto al trimestre precedente e dello 0,4% in termini tendenziali.
Pertanto, con un sguardo sempre rivolto alle informazioni sul traffico, si stima che il quarto trimestre del 2024, considerata la nota dell’ISTAT, il PIL avrà una variazione nulla rispetto al trimestre precedente e 0,5 % in termini tendenziali.
Come si diceva in precedenza, con il nuovo anno il settore delle infrastrutture stradali guarda anche al futuro, ai progetti di sostenibilità, all’utilizzo di veicoli elettrici per ridurre notevolmente le emissioni nell’atmosfera, nonché ai progetti di guida autonoma per favorire sempre di più la digitalizzazione delle strade.
Le nuove tecnologie sono costantemente oggetto di studio soprattutto per garantire la sicurezza stradale e raggiungere l’obiettivo zero vittime entro il 2050 e un esempio arriva dalla Lombardia, dove per aumentare la sicurezza degli automobilisti e monitorare il traffico in tempo reale, sull’A35 Brebemi è partita la sperimentazione dei droni, si tratta del “Drone Asset and Traffic Monitoring Project”, un sistema avanzato di controllo e monitoraggio che consente la raccolta di informazioni in tempo reale sulle condizioni dell’infrastruttura e della circolazione veicolare.
Il drone opera ad un’altezza massima di 120 metri a lato dell’autostrada ed è attivo in diversi periodi della giornata e della nottata sulle due carreggiate, in orari prestabiliti e concordati con le autorità competenti, con la possibilità di ulteriori attività mirate in caso di necessità.
I droni decollano e atterreranno autonomamente da hangar dedicati, con la possibilità di pianificare anche missioni programmate o interventi immediati dal centro di controllo di Brebemi per consentire il monitoraggio in tempo reale non solo del traffico, ma anche delle condizioni della pavimentazione, delle barriere antirumore e delle reti di recinzione.
Senza dubbio i droni sull’A35 rappresentano un passo ulteriore verso quel futuro tecnologicamente avanzato che consentirà anche una raccolta dati sempre più precisa e reale sulle nostre infrastrutture per una fotografia dettagliata dell’economia del nostro paese.