7 Settembre 2019

Alla scoperta di quadri impressionisti

L’impressionismo è un movimento pittorico sorto in Francia intorno agli anni sessanta dell’Ottocento, considerato una diretta derivazione del Realismo per la sua vocazione di riprodurre fedelmente la realtà. Eppure gli artisti che si annoverano tra gli esponenti di questa espressione artistica di bellezza immortale si astengono dalla raffigurazione del dramma, dell’errore, del brutto della realtà: la loro è un’arte d’evasione, tesa a fotografare il volto clemente della natura. La prima peculiarità a caratterizzare i quadri impressionisti è la messa appunto di una tecnica denominata en plein air, consistente nel dipingere non all’interno di un atelier ma “all’aria aperta”. La conseguenza più significativa dell’utilizzo di tale procedura risulta sicuramente una miglior resa del colore, della luce e della prospettiva. Polemici verso l’arte accademica, gli artisti impressionisti sgombrano la loro arte da qualunque costruzione ideale. Interessante è la storia legata al nome Impressionismo. Esso fu mutuato proprio da una critica avanzata a questo nuovo fenomeno artistico, accusato di realizzare solo “impressioni”, con cui si intendevano momenti e temi fugaci e irrisori.

Ricapitoleremo i quadri impressionisti più suggestivi prodotti da questo movimento pittorico:

1. Impressione, levar del sole (Claude Monet)

Emblema del movimento impressionista, da molti considerato la sua stessa origine, la tela è di piccole dimensioni e raffigura l’alba sul porto di Le Havre. Tre imbarcazioni smuovono le acque portuali. Il sole rosseggia all’orizzonte. Monet racconta la genesi del titolo scelto per il suo quadro. Mi avevano chiesto un titolo per il catalogo e non poteva certo essere preso per una veduta di Le Havre, quindi ho detto: ‘Metta Impressione’

2. La colazione dei canottieri (Pierre-Auguste Renoir)

Tale pittura è stata realizzata in seguito a una provocazione dello scrittore Émile Zola, il quale aveva detto che gli impressionisti “balbettano senza riuscire a parlare”. Quattordici sono le persone radunate intorno a un tavolo. Il setting scelto è infatti la veranda del ristorante dei Fournaise sull’isola di Chatou, luogo di ritrovo di canottieri parigini durante le pause dallo sport che praticavano. Molti dei personaggi raffigurati sono stati identificati con amici dello stesso autore. Uno scorcio allegro e conviviale della vita parigina, in cui si respira tutto il colore, il caos e l’allegria della quotidianità, esce dal genio di Renoir.

3.Lo stagno delle ninfee, armonia verde (Claude Monet)

Un luogo comune legato a tale quadro è il seguente: si racconta che l’artista avesse l’abitudine di trascorrere del tempo nel suo giardino in stile giapponese tutti i giorni e di ritrarlo da vari punti di vista. Il quadro è infatti un calderone di tonalità verdeggianti che rendono la natura protagonista. Un ponticello si eleva su un lago cosparso di ninfee, mentre la vegetazione rigogliosa rende la macchia di colore riposante e idilliaca.

4.Argenteuil (Edouard Manet)

L’autore di tale opera impressionistica è considerato un pre-impressionista, in quanto pur subendo le suggestioni nell’uso del colore e della prospettiva tipico del movimento pittorico parigino, restò sempre fedele alle proprie linee guida. Non smise di utilizzare il colore nero, contrariamente alle tendenze impressioniste, e non partecipò alle loro iniziative sovversive. Ma l’influenza esercitata dal movimento pittorico (e soprattutto da Monet) è evidente all’interno di “Argenteuil”: una coppia seduta su un’imbarcazione ancorata alla riva della Senna canalizza l’attenzione di chi osserva. I loro stati d’animo sono agli antipodi: la donna ha una postura e un’espressione facciale rigide, mentre gli atteggiamenti dell’uomo nei suoi confronti sembrano disinvolti e spontanei. Numerosi i richiami alla pittura impressionistica.

5.Lezione di danza (Edgar Degas)

Degas prediligeva la resa pittorica di ambienti chiusi, come appunto una scuola di danza, ma anche lui si annovera tra le stelle dell’impressionismo. La passione di Degas per il tema delle ballerine è diventata proverbiale. Nonostante questo, pochi sanno che il pittore non fosse particolarmente appassionato dell’arte della danza, ma amava i “dietro le quinte” di quel mondo, lo spazio dove si provavano le coreografie, i lavori preparatori che si celano dietro agli spettacoli. L’attenzione riservata alle ballerine, colte nei loro stati d’animo più reconditi, in pose spontanee e quasi casuali, nella distrazione durante la lezione, è il focus della sua pittura. Malgrado Degas sembri privilegiare la fuggevolezza e il casuale, quest’opera sottende vari schizzi preparatori e una revisione puntuale. Il tema delle ballerine, come preannunciato, farà ritorno in altre opere dello stesso artista come “Ballerina di 14 anni” o “Le Ballerine”.

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