Gran voglia di vivere on the road en plain air …
L’inverno ci sta infliggendo i suoi colpi più intensi nel pieno della stagione. Freddo pioggia e vento ci fanno ricoprire di maglioni, cappotti, cappelli, guanti e sciarpe … sembriamo tutti ingessati e goffi in quella andatura veloce per sfuggire alle raffiche di grandine ed ai fendenti di vento gelido. Peggio quando nel caos del traffico cittadino ci vediamo costretti a mirabolanti manovre automobilistiche, scansando pedoni impavidi e motociclisti esperti di grandi slalom.
Chiuso in casa al caldo del camino penso alla mia Panther che langue nel garage … anche lei ha voglia di uscire per godere delle belle passeggiate al sole della costiera.
Un’auto mitica, ormai fuori produzione, ma icona del vivere all’aria aperta in pieno contatto con il paesaggio e il rispetto dell’ambiente.
Un’auto che testimonia i valori della tradizione artigianale, delle professionalità e delle eccellenze delle maestranze, grazie alle quali ogni vettura la rende unica
Viaggiare a bordo di queste vetture, quando il sole caldo di agosto ne fa apprezzare in pieno la magia della guida, assetto basso,grande tenuta di strada e l’assenza di tutti quegli orpelli tecnologici danno al conducente un’emozione che oggi non si riesce più a provare, niente servosterzo, niente abs , niente centraline di controllo trazione, solo meccanica pura e abilità di guida.
Accenderla è una scintilla magica … il rombo del potente motore 2.9 litri è fragoroso, la trazione posteriore spinge verso la conquista degli spazi aperti, con la gioia di chi vuole finalmente ritrovare il gusto di dominare quella calda lingua di asfalto .
Due posti ed un modestissimo portapacchi sono tutto ciò che occorre per fuggire dalla città … una buona compagnia di viaggio e lo stretto necessario per un pic-nic sull’erba o per spingersi sin sull’arenile d una spiaggetta nascosta agli occhi dei distratti turisti.
Il viaggiatore ama questa vettura perché la ricerca è il suo credo … la lentezza di Kundera il suo vangelo …
Eppure come ogni cosa bella è minacciata dalla insensibilità dei voraci appetiti di un fisco blasfemo … la legge di stabilità non consente più alle ventenni Kallista di essere iscritte all’ASI … una manovra che rivela la miopia di chi produce scelte devastanti sul patrimonio culturale e di competenze dei nostri meccanici, dei nostri artigiani.
Il grido di disperazione lanciato dall’ACI forse sarà raccolto dalle amministrazioni regionali, che sapranno evitare ancora una volta la desertificazione e la ricchezza di quanti con passione fanno rivivere un sogno d’estate.
di Vito Vincesilao