15 Agosto 2015

Riduzione fiscale e leggi speciali: la soluzione anticrisi di Area Popolare spiegata dal ministro Angelino Alfano

«Di fronte a una crisi economica cosi grave e profonda non bastano i rimedi ordinari. Ecco perché noi di Area Popolare proponiamo di fronteggiarla con delle leggi straordinarie e speciali…. se le leggi di emergenza ci hanno aiutato a sconfiggere Cosa Nostra e Brigate rosse, non vedo perché dovremmo rinunciarvi contro una crisi che letteralmente uccide tanti imprenditori ridotti alla disperazione.

Puntiamo sul “FamilyAct”, che sarà un piano di sostegno a tutti i livelli. Proporremo detrazioni sugli affitti per i coniugi indigenti; assistenza alle spese per i bambini, dai pannolini ai libri; aiuti economici per quanti hanno degli anziani in casa; forti incentivi alla natalità perché dobbiamo diventare il Paese delle culle: se gli italiani non ricominceranno a fare figli non ci sarà per noi tutti un futuro».

Queste le parole del ministro dell’Interno Angelino Alfano rilasciate oggi, venerdì 15 agosto, al quotidiano La Stampa un’intervista interessante che traccia le linee guida anticrisi che il Governo e Area Popolare in particolare, metteranno in pratica durante la seconda metà della legislatura.

E proprio in merito alla pressione fiscale, il ministro Alfano precisa:

«Serve una robustissima manovra di taglio della spesa pubblica per finanziare una riduzione fiscale a vantaggio delle imprese e delle famiglie, cominciando dalla tassazione sulla casa.

Uno choc burocratico…. una nuova scossa per mobilitare i capitali privati: tanta gente ha soldi che non spende o non investe per timore dei vincoli e per l`incertezza normativa. Il problema, voglio specificarlo, sono le regole e non coloro chiamati ad applicarle».

La deburocratizzazione prima di tutto:

«Se un cittadino vuole avviare un`attività, o ristrutturare per esempio un fabbricato, si metta direttamente all`opera, magari con il certificato di conformità alla legge rilasciato da un professionista, e solo successivamente lo Stato controlli che tutto sia a posto. Non viceversa. Noi vogliamo che le normative a vantaggio delle imprese siano immodificabili per un lasso di tempo, 5 o 10 anni, in modo da dare certezza giuridica agli investitori. Ancora: proporremo di innalzare perlomeno a 5000 euro il limite dei contanti, perché l`abbattimento del tetto ha avuto come effetto perverso quello di ridurre la spesa privata o di dirottarla all`estero.

Inoltra abbiamo appena approvato il reato di auto-riciclaggio, quindi gli strumenti per contrastare un uso illecito dei contanti non mancano di certo. E se veramente vogliamo incentivare l’uso della moneta elettronica per combattere l’evasione, provvediamo a renderla più conveniente abbassando le commissioni bancarie. Ma senza limitare i contanti».

Una soluzione di centrodestra, quella dettata dal ministro Alfano, caratterizzata da un dolce retrogusto liberale che, come afferma lo stesso ministro, attesta e conferma che questo governo non è un monocolore Pd.

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