13 Febbraio 2022

FAST AND FURIOUS 8: RECENSIONE

FAST AND FURIOUS 8

Miglior weekend di debutto mondiale in assoluto per Vin Diesel e la sua “familia”. Oltre 553 milioni di dollari in 48 ore. Asfaltato “Star Wars – Il risveglio della Forza”, fermo a 529 milioni di verdoni. D’altronde arrivare primi nel minor tempo è un po’ la filosofia di vita di chi vive “un quarto di miglia alla volta”.
A due anni esatti dall’ultimo episodio e con la perdita di Paul Walker ancora fresca nella testa dei fans, i produttori, tra cui lo stesso “Dom Toretto”, fanno jack pot e battono cassa con l’ottavo capitolo.
Ricattato da una misteriosa ciyber-terrorista (Charlize Theron)  Dom è costretto a tradire la sua squadra. In mezzo, corse d’auto sul ghiaccio, sottomarini da cui scappare, armi nucleari da disattivare e cyber guerre da combattere a 300 km/h contro automobili che si guidano da sole. Il tutto in location mozzafiato come l’Havana, Londra, New York e la Russia.
C’è poco da dire, quando un film diventa franchise, diventa anche un’arancia da spremere fino all’ultima goccia, a costo di snaturare completamente  l’identità del primo movie. Difatti quest’ultimo “Fast & Furious” somiglia molto  ad un “Avengers”, ma più cafone. Il tasso di amminoacidi ramificati è alle stelle grazie al trittico di virgulti composto da  Jason Statham, Vin Diesel, simpatico come una querela, e Dwayne Johnson. “The Rock” non è solamente un “Jolly” che ribalta l’inerzia moscia di un film banale: è un simulacro venerabile che testimonia la versatilità della specie umana. Lo fai combattere in WWE? Vince Wrastelmania.  Gli fai fare una commedia? Si infila in un tutù di danza classica. Un giorno vincerà l’Oscar, vedrete!
Per il resto il film si dipana in una pletora di dialoghi vuoti, pubblicità occulte, location mainstream e banalissimi riferimenti a Paul Walker che servono solo a far piangere quello stuolo di pischelli che non conoscono Steve McQueen, intento a rivoltarsi nella tomba come un tenerone nella padella.
In definitiva le epiche schermaglie fra Statham e “The Rock” – che disgraziatamente non riescono mai a menarsi – sono plateau sessuali che non arrivano mai all’orgasmo.

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